mercoledì 28 maggio 2014

Lo Stato Fascista e il fatto religioso

Cuneo, 28 maggio 2014
Carissimi, vengo a voi con questa mia per condividere un interessante pensiero di Benito Mussolini sulla situazione religiosa in Italia:
"Lo Stato fascista non rimane indifferente di fronte al fatto religioso in genere e a quella particolare religione positiva che è il cattolicesimo italiano. Lo Stato non ha una teologia, ma ha una morale. Nello Stato fascista la religione viene considerata come una delle manifestazioni più profonde dello spirito; non viene, quindi, soltanto rispettata, ma difesa e protetta. Lo Stato fascista non crea un suo «Dio» così come volle fare a un certo momento, nei deliri estremi della Convenzione, Robespierre; né cerca vanamente di cancellarlo dagli animi come fa il bolscevismo; il fascismo rispetta il Dio degli asceti, dei santi, degli eroi e anche il Dio così come visto e pregato dal cuore ingenuo e primitivo del popolo". (Benito Mussolini, "La Dottrina del Fascismo", Capitolo "Dottrina Politica e Sociale" paragrafo 12)
Le persone di sinistra spesso dicono che Mussolini non era religioso ma soprattutto che i Fascisti erano per lo più atei.
Questo breve scritto di Mussolini del 1932 ci fa capire che come al solito i Comunisti si inventano le cose e cercano di infangare la memoria di un uomo che perfino il Romano Pontefice Pio XI definì "uomo della provvidenza".
Vorrei dire che prima di iniziare a far politica e di aprire sezioni di qualsivoglia partito o movimento è necessario che - con umiltà - ci studiamo le opere del pensiero fascista e degli autorevoli scrittori del XXennio.
Troppe volte, infatti, abbiamo visto persone che tenevano conferenze di storia, filosofia, politica, ... e non avevano la preparazione necessaria per farlo.
Nell'ambiente della Destra Sociale Italiana troppe persone non conoscono uomini quali Giorgio Pisanò, Domenico Leccisi, Giovanni Gentile, Teodoro Buontempo, Pino Rauti, Massimo Morsello, ... e permettetemi di dire che questo è inaccettabile perché non si può propagandare un'idea se non se ne conoscono le radici.
Carissimi, cerchiamo di ampliare le nostre conoscenze storico-culturali se vogliamo davvero sconfiggere chi illude il popolo con teorie marxiste-leniniste dannose e deleterie. Come tutti sappiamo, infatti, nei Paesi dove ha regnato il Comunismo ci sono voluti decenni per tornare ad uno stato di normalità di vita. Teniamolo a mente ed insegniamo ai giovani che nelle politiche di sinistra non c'è futuro. E' poco, lo so, ma almeno è un inizio.
Andrea Elia Rovera
andreaeliarovera@yahoo.it

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