Cuneo, 27 maggio 2014
Carissimi, vengo a voi con questa mia per farvi conoscere un bellissimo pensiero che Benito Mussolini ha scritto la notte prima di essere barbaramente ucciso dai perfidi comunisti:"Non è la fede che arriva nell'ora del crepuscolo quella che mi sostiene, è la fede della mia infanzia e della mia vita che mi impone di dover credere, anche quando avrei diritto di dubitare.
Non so se questi miei appunti saranno mai letti dal popolo Italiano; vorrei che così fosse, per dargli la possibilità di raccogliere in confessione di fede il mio ultimo pensiero.
Non so nemmeno se gli uomini mi concederanno il tempo sufficiente per scriverli.
Ventidue anni di governo mi rendono probabilmente degno, a giudizio umano, di vivere altre ventiquattro ore.
Ho creduto nella vittoria delle nostre armi, come credo in Dio, Nostro Signore, ma più ancora credo nell'Eterno, adesso che la sconfitta ha costituito il banco di prova sul quale dovranno venire mostrate al mondo intero, la forza e la grandezza dei nostri cuori.
E’ ormai un fatto che la guerra è perduta, ma è anche certo che non si è vinti finché non ci si dichiari vinti.
Questo dovranno ricordare gli Italiani, se sotto la dominazione straniera, arriveranno a sentire l’insoffocabile risveglio della loro coscienza e dei loro spiriti.
Oggi io perdono a quanti non mi perdonano e mi condannano condannando se stessi.
Penso a coloro ai quali sarà negato per anni di amare e soffrire per la Patria e vorrei che essi si sentissero non solo testimoni di una disfatta, ma anche alfieri della rivincita.
All’odio smisurato e alle vendette subentrerà il tempo della ragione.
Così riacquistato il senso della dignità e dell’onore, son certo che gl’Italiani di domani sapranno serenamente valutare i coefficienti della tragica ora che vivo.
Se questo è dunque l’ultimo giorno della mia esistenza, intendo che anche a chi mi ha abbandonato e a chi mi ha tradito, vada il mio perdono, come allora perdonai al Savoia la sua debolezza". (Benito Mussolini, Germasino 27 Aprile notte)
Carissimi, la fede delle persone la conosce solo il Padre Eterno ma come si può dire che Mussolini non era Cristiano visto che - poco prima di essere ucciso e vilipeso - ha avuto il coraggio di scrivere che perdonava chi non lo aveva perdonato e che credeva fermamente nell'Eterno?
Io non sono nessuno per giudicare l'anima altrui ma credo che una riflessione su questo "testamento spirituale" sia d'obbligo.
Che ne pensate?
Andrea Elia Rovera
andreaeliarovera@yahoo.it
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